Un treno per Auschwitz
Un treno per l’Europa

Da molti anni la scuola partecipa ai progetti dell’Associazione i Luoghi che coinvolge centinaia di studenti delle scuole bresciane in percorsi di formazione e nei viaggi della memoria.

Scopri il sito web

www.auschwitz.org/en/more/italian/

Contatta la responsabile del progetto

Prof.ssa Giulia Fontana
giulia.fontana@canossacampus.it

La Shoah dei bambini

Lorena Pasquini

martedì 18 ottobre | 14.30-16.00
Auditorium 3 

Le origini del genocidio

Giulia Fontana

mercoledì 26 ottobre | 14.30-16.00
Auditorium 3

La difesa della razza

Giulia Fontana

mercoledì 26 ottobre | 14.30-16.00
Auditorium 1

I testimoni

Giulia Fontana

mercoledì 26 ottobre | 14.30-16.00
Auditorium 1

Un treno per Auschwitz Edizione 2022-2023

Non era Hurbinek
il solo bambino
La lezione universale di Primo Levi

Il viaggio si svolgerà quest’anno dal 30 novembre al 3 dicembre.

Le info con le modalità di iscrizione sono in distribuzione in questi giorni.

A breve pubblicheremo il programma del viaggio.

Le pagine del romanzo del ritorno “La tregua” avevano ispirato il tema della scorsa edizione. Ed è ancora al racconto del viaggio verso casa di Primo Levi che trova ispirazione la riflessione propedeutica alla nuova edizione del progetto “Un treno per Auschwitz”.

La domanda è sempre la stessa: è possibile comunicare Auschwitz? Un concetto, quello dell’incomunicabilità, che è stato affrontato dai Testimoni ed al quale essi stessi non hanno trovato risposta adeguata. Primo Levi fu segnato per tutta la sua vita dal compito “arduo” della trasmissibilità della testimonianza e ci ha ammonito sull’impossibilità della comprensione, quasi a dirci che comprendere sarebbe giustificare.

Tuttavia la sua lezione ci esorta necessariamente a conoscere. La conoscenza ci aiuta a trovare alcune risposte, a superare il muro dell’Incomunicabilità, ma allo stesso tempo ci pone nuove terribili domande. Una, in particolare, pesa più di un macigno: perché i bambini?

Auschwitz ha ingoiato un simbolo dell’infanzia, un bambino di cui nessuno avrebbe conosciuto l’esistenza se Primo Levi non ne avesse parlato in una delle sue pagine più ammirevoli sulla Comunicazione.