Voglia di teatro

Anche quest’anno proponiamo agli studenti del Triennio la possibilità di assistere a 6 spettacoli serali della Stagione Teatrale 2022.23 del CTB, con un abbonamento speciale del costo di 57,00 Euro.

Scopri il sito web

www.centroteatralebresciano.it

Contatta il responsabile del progetto

Prof.ssa Elisabetta Biemmi
elisabetta.biemmi@canossacampus.it

Il mercante di Venezia

di William Shakespeare


Con i suoi potenti temi universali Il mercante di Venezia continua a interrogarci su questioni di assoluta necessità, come il valore dell’amicizia e della lealtà, l’avidità e il ruolo del denaro, l’amore, l’odio, i rapporti sociali e interreligiosi mai pacificati.
Un testo complesso ed enigmatico che trova oggi un nuovo e raffinato
allestimento firmato da Paolo Valerio con protagonista – insieme a una compagnia di dieci attori – un carismatico Franco Branciaroli nel ruolo di Shylock.
Un mondo mutevole e vibrante di personaggi che incarnano inquietudini, chiaroscuri e complessità di modernità assoluta.

La roba

Drammaturgia Micaela Maino


I vinti di una Sicilia alla fine dell’Ottocento, travolti dalla “fiumana del progresso”, non possono fare altro che sopravvivere aggrappandosi ai beni materiali, alla “roba”.
Nella sua produzione letteraria, sono i più umili quelli che Giovanni Verga porta alla ribalta, gli sconfitti, gli emarginati, figure piegate dagli eventi a una sorte di miseria e stenti.
Unica àncora di salvezza, la “roba”, in Verga, diventa l’ultimo baluardo di una lotta per la vita, per non soccombere al
“darwinismo sociale” dell’epoca. Nessun vincitore tra i protagonisti delle novelle, solo vinti. Nessuna vera speranza di riscatto, ma solo crudezza per un’esistenza miserabile.

In piena luce

Sul palcoscenico, Marco Archetti, scrittore bresciano di fama nazionale, collaboratore dei quotidiani Il Foglio e La Stampa, e drammaturgo. Con una narrazione originale e avvincente, Archetti ci accompagna a una nuova scoperta di Se questo è un uomo e La tregua, due capolavori di indiscussa grandezza, tornati di bruciante attualità, tra le più alte testimonianze rese sulla Shoah.
Una lezione-spettacolo emozionante, che vuole rileggere e omaggiare una delle personalità più significative del Novecento, per contribuire a mantenere viva la riflessione su una delle grandi tragedie della storia europea, che non può e non deve essere dimenticata.

Se dicessimo la verità

Da un’idea di Giulia Minoli


Da dieci anni l’opera-dibattito sulla legalità di Minoli e Giordano attraversa l’Italia raccontando storie di resistenza e lotta alla criminalità organizzata.
Le autrici si concentrano sul nostro presente, minacciato da una “distrazione di massa” che lascia ancora maggior spazio al potere criminale, alla “prassi” corruttiva come modus vivendi.
Raccontano gli aspetti meno conosciuti del fenomeno mafioso, quelli che riguardano la globalizzazione, l’alta finanza, i cosiddetti uomini cerniera, professionisti accreditati che fanno da tramite tra il crimine e le amministrazioni pubbliche, gli imprenditori in difficoltà e i sempre più spregiudicati sistemi di investimento.

Come tu mi vuoi

di Luigi Pirandello


Scritta nel 1929 e nella memoria degli italiani grazie ai celebri allestimenti di Giorgio Strehler e Susan Sontag, fortunata al punto da ispirare un film hollywoodiano con Greta Garbo, la storia unisce gli echi inquietanti di un’Europa reduce dalla Prima Guerra Mondiale, e sull’orlo di un nuovo conflitto, a elementi che arrivano direttamente dall’autobiografia dell’autore, in particolare dal suo tormentato rapporto con la musa Marta Abba, a cui la commedia è 
dedicata. L’allestimento offre una nuova rilettura che mira a far emergere l’essenza del testo e di temi più che mai attuali come l’identità, personale e collettiva, lo sdoppiamento tra coscienza e inconscio, l’impossibilità di una conoscenza oggettiva del mondo che ci circonda e, soprattutto, l’importanza che rivestono gli altri per determinare ciò che siamo, o ciò che vorremmo essere.

Boston Marriage

di David Mamet


L’espressione “Boston Marriage” era in uso nel New England a cavallo tra il XIX e il XX secolo per alludere a una convivenza tra donne economicamente indipendenti da uomini.
Dopo la separazione, Anna, la protagonista e padrona di casa, ha trovato un uomo ricco che la mantiene e vorrebbe ora approfittare della protezione di lui per riprendere con sé Claire, appena arrivata in visita. Ma Claire non è lì per quello; è tornata per ben altri motivi e la riconquista si rivelerà molto più complicata del previsto, con colpi di scena rocamboleschi che coinvolgeranno anche la giovane cameriera, ritmando l’opera e donandole una facciata esilarante, quasi di farsa.

È una prova per grandissime attrici, vere funambole della parola, come la
straordinaria Maria Paiato.