Frequentare un teatro, sedersi sulle poltroncine e guardare il palco, in attesa che gli attori entrino in scena, è un’attesa che oggi, in un mondo sempre più istantaneo, dobbiamo assolutamente preservare e sperimentare.
Così come il rapporto che si crea tra «i corpi degli spettatori» e «i corpi di scena», quello che Fabrizio Gifuni, celebre attore di teatro, definisce come un «campo magnetico, un’esperienza unica, un respiro comune, un coro».
A teatro si sperimenta dunque una connessione tra individui, ma non si tratta di qualcosa di artificiale, bensì di un’esperienza tangibile. Così come ciò che si crea in seguito allo spettacolo stesso, nello scambio di sguardi tra gli spettatori, quando le luci del teatro si riaccendono, o nel chiacchiericcio nel foyer al termine della serata.

Dunque, come docente credo fermamente che il teatro sia un mezzo espressivo fondamentale per le nuove generazioni. Queste ultime sono sicuramente maggiormente inglobate nel cambiamento dei nuovi media e quindi in una concezione differente di ciò che si intende come intrattenimento, ovvero qualcosa di maggiormente immediato e celere. Tuttavia, si tratta di generazioni sempre pronte a nuove sfide, con una sensibilità altamente spiccata e una capacità elevata di immedesimazione con le altrui emozioni. Ho potuto comprendere ciò sia dalle reazioni immediate durante le rappresentazioni stesse, sia in seguito, durante gli incontri pomeridiani del Clab di Teatro. Qui i ragazzi e le ragazze, oltre a prepararsi per lo spettacolo in programma nella settimana successiva, hanno dedicato del tempo a riflettere su quanto sperimentato a teatro, scrivendo le recensioni degli spettacoli visionati e cercando quindi di calarsi nel ruolo di critici teatrali.
In una scuola sempre più focalizzata sulle competenze, il teatro permette ai ragazzi di acquisirne di differenti: infatti, oltre all’acquisizione del pensiero critico, induce a riflettere su questioni fondamentali contemporanee e a confrontarsi con linguaggi differenti e inediti.
Dunque, il progetto Voglia di Teatro ha rappresentato e rappresenta un’opportunità formativa per gli studenti e le studentesse, consapevole che si tratti di una forma espressiva che sarà sempre attuale e capace di comunicare a qualunque generazione.
Prof.ssa Elisabetta Biemmi
Responsabile del progetto Voglia di teatro