Centocinquant’anni di storia sono una garanzia. Le scuole canossiane sono presenti a Brescia dal 1835, con una proposta educativa e culturale di qualità, cioè seria ed aperta alle provocazioni della storia, ispirata ai valori e alla visione dell’uomo offerta dal cristianesimo.
Oltre che per la continuità nel tempo, questa presenza si caratterizza per la diffusione nello spazio: non solo a Brescia e nella provincia, ma in Italia e nel mondo.
Con la medesima ispirazione ad educare oltre che ad istruire, perché “dall’educazione dipende ordinariamente la condotta di tutta la vita” (S. Maddalena di Canossa).
La sapienza educava non si improvvisa: è una questione di tradizione e di innovazione, di radicamento e di confronto con il cambiamento e con le differenze. Non è un’operazione di marketing, ma una passione.
Oltre le solite cose che si possono trovare un po’ in tue le scuole – l’attenzione educativa, la serietà del percorso culturale, la continuità e la coerenza didattica – noi cerchiamo di garantire le condizioni organizzative perché le intenzioni dichiarate nel nostro Piano dell’Offerta Formativa si possano concretamente realizzare.
La nostra scuola è piccola. Questo ci consente di prestare attenzione alle persone, ai singoli studenti; di avere tempo per loro; di essere più flessibili e leggeri nei cambiamenti. Perché piccolo non vuol dire insignificante. I nostri docenti costituiscono una comunità educante. Questo ci consente di confrontarci e di lavorare insieme; di appassionarci all’innovazione; di proporre delle regole chiare e condivise; di costruire un’offerta formativa che esprima la nostra cultura educativa e le nostre diversità. Perché avere i medesimi riferimenti non vuol dire essere uguali.
Oltre i vincoli organizzativi della scuola – nelle vicende alterne delle mode pedagogiche e delle riforme continuamente tentate – abbiamo continuato ad utilizzare gli spazi di sperimentazione e di autonomia per costruire una scuola ”che ci piace”
e che sia a misura di questo tempo.
Abbiamo pertanto consolidato alcuni
esperimenti che le varie prove di riforma di questultimi anni hanno ipotizzato e sostenuto.
In particolare abbiamo introdotto l’orario flessibile che consente di adattare la
distribuzione delle lezioni alle attività, alle iniziative ed ai progetti e nel contempo di garantire lo svolgimento del monte ore annuale previsto per ogni materia. Abbiamo introdotto numerosi percorsi di carattere modulare, condotti da diversi insegnanti in prospettiva interdisciplinare. Sono previste in tutte le classi ore di codocenza che consentono di lavorare con gli alunni per livelli e di condurre azioni di recupero e approfondimento in piccoli gruppi.
Abbiamo diffuso il ricorso all’attività nei laboratori e l’utilizzo delle nuove tecnologie, incrociando diversi insegnamenti con l’inglese e l’informatica. Abbiamo promosso esperienze innovative nella didattica per lavorare con efficacia sulle capacità e sulle competenze di base. Perché la lezione non è l’unico modo per imparare.
Oltre i luoghi comuni e le solite idee: che una scuola cattolica è un ambiente chiuso, asfittico ed un po’ ammuffito, una riserva
indiana per studenti in via di estinzione, un luogo protetto ed integralista…
Abbiamo costruito rapporti con il territorio, vicino e lontano; siamo contenti di essere nel centro di una città ricca di offerte formative di eventi culturali che cerchiamo di valorizzare nei nostri percorsi didattici; siamo contenti di essere cattolici, cioè non settari, aperti al mondo e cercatori della
verità. Pensiamo che la scuola non abbia l’esclusiva della formazione dei ragazzi: molte esperienze e molti contesti – prima di tutto quello famigliare – vi concorrono.
E tuttavia serve un luogo critico, un luogo di confronto e di decodifica, un tempo-spazio dedicato all’appropriazione.
Pensiamo inoltre che la formazione degli adolescenti oggi non passi solo attraverso la didattica delle discipline, ma richieda alfabetizzazioni – sulle abilità di vita, sul diventare cittadini e sull’essere fruitori ed elaboratori di cultura – che vanno acquisite e rafforzate in situazioni apposite di apprendimento.
Garantiamo gli spazi della partecipazione studentesca; promuoviamo l’impegno sociale, il volontariato; apprezziamo il dibattito, il
pensiero aperto e l’incontro interculturale.
Avere un punto di vista consente il dialogo con quelli che ne hanno un altro.
La genericità lascia deboli e disorienta.
Oltre la scuola con le lezioni, la campanella, la ricreazione, i registri e i compiti, pensiamo ad un ambiente ricco di risorse e di relazioni per la crescita di tutti.
Un posto dove ci si può fermare a studiare e fare i compiti insieme; con gli insegnanti che, nel servizio di doposcuola e nei progetti help, possono aiutare se ci sono delle difficoltà o se vuoi approfondire e fare ricerca nei clab.
Con la possibilità di utilizzare la biblioteca, le postazioni multimediali, le riviste dell’emeroteca… Un posto dove puoi scegliere di integrare il curricolo scolastico con le attività proposte nell’area campus al pomeriggio, costruendo un percorso completo
e articolato su più anni per conseguire certificazioni nelle lingue straniere e nell’informatica.
Un curricolo dove è addirittura possibile scegliere alcune materie o frequentare esperienze intensive di apprendimento
indipendentemente dalla classe e dalla scuola, per il gusto di approfondire interessi e di esplorare diversi ambiti culturali.
E se qualcuno è comprensibilmente disorientato, c’è anche un servizio di orientamento e di consulenza.
Insomma ci interessa potenziare l’impatto formativo della scuola e la personalizzazione del percorso culturale.
Perché curare lo “stare bene” a scuola migliora la qualità della vita.
La legislazione sull’autonomia scolastica e le disposizioni organizzative previste dalle recenti riforme ci consentono di introdurre nei tempi della scuola, nell’articolazione del
curricolo e nella programmazione didattica, una serie di adattamenti verso la scuola che ci piacerebbe fare.
Molti cambiamenti sono stati sperimentati in questi ultimi anni, con gradualità, verificandone la pertinenza insieme agli alunni e ai genitori.
I criteri che ci hanno guidato nell’interpretare questa stagione sono:
la flessibilità: crediamo in una scuola che sa adattare i tempi e le strutture alla vita, che sa creare spazi di apprendimento anche al di fuori del gruppo-classe tradizionale (classi aperte, offerte culturali dal territorio…)
l’individualizzazione: crediamo in una scuola
che mette al centro il singolo alunno, la sua storia, le sue modalità cognitive, perché ad ognuno sia data la possibilità di sviluppare al meglio i propri talenti
l’opzionalità: crediamo in una scuola che distingue insegnamenti fondamentali ed approfondimenti , che consente di coltivare percorsi culturali peculiari,
che consente di specificare il curricolo anche in direzione delle future scelte formative e professionali.
Ci sta a cuore l’autonomia dei nostri alunni. Desideriamo che abbiano coscienza della loro identità e che maturino una positiva accettazione di sé, che apprezzino la propria unicità e libertà, che scoprano ed imparino a migliorare il proprio stile cognitivo, le proprie sensibilità ed i propri interessi. Ci impegniamo perché: possiedano una buona autonomia di giudizio, siano capaci di progettare e pensare al proprio futuro, siano capaci di affrontare il cambiamento.
Ci sta a cuore la socialità dei nostri alunni. Desideriamo che siano persone aperte, capaci di accoglienza, di relazione e di solidarietà, che abbiano un forte senso di appartenenza alla comunità e che imparino a sentirsi responsabili delle proprie azioni e delle vicende del pianeta, che credano nella possibilità di migliorare il futuro con il proprio impegno e la propria partecipazione.
Ci impegniamo perché: abbiano il senso della legalità e del rispetto delle regole, abbiano memoria storica e conoscano la cultura ed il territorio in cui vivono, abbiano coscienza della propria cittadinanza e dei propri diritti, sappiano contenere i propri bisogni in una prospettiva di “benessere” per tutti, sappiano riconoscere la diversità come ricchezza, siano capaci di lavorare insieme, di cooperare, siano capaci di comportamenti altruistici, sappiano valorizzare le risorse della comunità, abbiano attitudine alla comunicazione, al dialogo, alla comprensione.
Ci sta a cuore la cultura dei nostri alunni. Desideriamo che abbiano passione per la ricerca della verità e si sappiano orientare nella complessità senza accontentarsi del relativismo, abbiano una buona attitudine al dialogo ed al confronto e siano aperti alla trascendenza, che siano consapevoli del proprio sapere e protagonisti della propria formazione.
Ci impegniamo perché: possiedano il gusto della ricerca, siano capaci di accedere alle fonti, siano in grado di argomentare, abbiano senso critico, possiedano una buona padronanza dei diversi linguaggi e abbiano gli strumenti per capire il proprio tempo.
Ci sta a cuore l’interiorità dei nostri alunni. Desideriamo che sappiano coltivare la propria interiorità in relazione ai valori del Vangelo.
Ci impegniamo perché: siano capaci di autodisciplina e di fatica, siano persone creative e dinamiche, abbiano sensibilità per tutto ciò che è bello, vero, buono, abbiano equilibrio, sobrietà e senso del limite, siano aperti alla trascendenza, siano aperti al futuro in modo positivo, con speranza.
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