“Se ciascun popolo guarderà solo al proprio dolore, allora prevarrà sempre la ragione del risentimento, della rappresaglia, della vendetta.
Ma se la memoria del dolore sarà anche memoria della sofferenza dell’altro, dell’estraneo e persino del nemico, allora essa può rappresentare l’inizio di un processo di comprensione. Dare voce al dolore altrui è premessa di ogni futura politica di pace”
(Carlo Maria Martini)
“Consideriamo la differenza tra l’esecrazione solo numerica e l’immedesimazione anche nominativa nei misfatti che insanguinano la terra. La prima è anonima; un numero vale un altro; un bimbo ucciso equivale ad un altro tra le migliaia; sono interscambiabili nella conta e nelle statistiche, e precisamente se si trascura la loro identità, propria e irripetibile”
(Gustavo Zagrebelsky, 15 agosto 2025).
La scelta di leggere i nomi delle bambine e dei bambini uccisi nel conflitto israelo-palestinese, come simbolo di tutte le vittime innocenti delle guerre oggi combattute nel mondo, ci impegna a ricordare che si tratta della vita di quelle bambine e di quei bambini, a ciascuno dei quali va riferita un’esistenza irripetibile, tragicamente perduta. Pronunciare i loro nomi è difenderli dall’oblio, mostrare l’oscenità dello sterminio, lanciare un grido contro l’insostenibile disumanità della guerra.
Di fronte alle tragedie correnti, al massacro del conflitto israelo-palestinese e alle vittime di tutte le guerre che insanguinano la terra, è necessario riaffermare il “primordiale diritto umano al segno o all’orma; il diritto ad un passaggio sulla terra che non sia nulla, un sospiro
nemmeno udito o presto dimenticato.” (Gustavo Zagrebelsky).
29.10
lettura diffusa dei 12.227 nomi delle bambine e dei bambini morti dal 7 ottobre 2023 al 15 luglio 2025
30.10
ORE 18.00 PORTICATO PALAZZO LOGGIA
conclusione dell’iniziativa lettura di alcuni nomi